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The walk

una sfida al di là di ogni logica

· Cinema

Partiamo dalla fine, da uno dei film che ultimamente mi ha più ispirato. Per varie ragioni.

Prima di tutto perchè è una SFIDA cristallina, che fa pulizia di tutte le infrastrutture limitanti. E' la realizzazione massima del proprio essere. Quest'uomo, Philippe Petit, il 6 agosto 1974 compie la sua più grande impresa, attraversare le torri gemelle il giorno della loro inaugurazione, su un cavo d'acciaio privo di protezioni. Philippe è un funambolo e quel giorno realizza la sfida della vita, qualcosa che comunica al mondo la sua identità unica, scrivendo una pagina di storia. Nel web trovate foto, video, interviste dell'impresa reale. Il film narra tutta la genesi del viaggio dell'eroe, dall'idea alla realizzazione, passando per alleati e nemici; mettendo a punto un piano minuzioso che sarà messo duramente alla prova. E tuttavia Philippe non desiste mai ... rimarrà su quel cavo quasi 45 minuti, attraversandolo 8 volte tra le due torri, sedendosi, stendendosi e addirittura guardando verso il basso (cosa che nessun funambolo dovrebbe mai fare).

Philippe realizza per me, e questa è l'altra ragione per cui mi affascina, l'EQUILIBRIO FLESSIBILE che è anche il mio obiettivo. Equilibrio che si raggiunge solo in brevissimi istanti, richiamati come siamo dalla gravità ineluttabile, dalle spinte esterne (raffiche di vento), e che solo la nostra elasticità fisico-mentale ci permette di ritrovare, senza uscire di strada (cadere per lui significava precipitare da oltre 450 metri). Questa è vita allo stato puro. Restare statici è non vivere o, al più, sopravvivere ... aspettando che gli altri decidano il nostro destino.

Infine, Philippe cavalca un'opera dell'umano ingegno (simbolo oggi di qualcosa di decaduto e rinato), e nell'istante in cui raggiunge il picco della sua performance entra in connessione con la NATURA, un gabbiano che gli si para davanti: questo è allo stesso tempo l'attimo fuggente in cui rischia di perdersi e cadere nell'oblio. Senza dubbio è un esempio sublime di trascendenza (prima) e autoconsapevolezza umana (poi), che gli consentirà di ritrovarsi, riprendendo il viaggio di ritorno a casa.

E' un film fantastico. Che peraltro contiene moltissimo della Filosofia del Coaching.

Gustatevelo come un vino d'annata: prendetevi il vostro tempo, sorseggiate e odorate, e allora Philippe scolpirà in voi emozioni indelebili ...

Buona visione

PS: se lo avete già visto, regalatelo alle persone a cui tenete ... vi ringrazieranno di cuore