Partiamo per gradi:
I.A., Intelligenza Artificiale, ovvero macchine/software che ragionano come noi umani, soprattutto in certi ambiti e con modalità/risultati affini (per esempio fare calcoli e prendere decisioni, ma non solo).
Chi la sta sviluppando? Ragazzi appassionati di Informatica che sono partiti dai garage di casa ed oggi sono gli uomini più potenti del mondo, perché hanno saputo cavalcare il Digital, oppure generarlo e poi addomesticarlo, fate vobis. Li ritrovate nelle prime aziende del pianeta per capitalizzazione (Alphabet = Google; vedi statistica), e in altre ultra innovative, tipo quelle di Elon Musk.
Perché si pongono la domanda di cui sopra? Perché si sono resi conto che stanno creando qualcosa N volte superiore alla Bomba Atomica e, come Einstein a suo tempo, temono seriamente di perderne il controllo. Significa creare un’Intelligenza che non avrà bisogno del suo creatore, un po’ come se noi fossimo un DIO, ma poi Adamo ed Eva potessero tranquillamente continuare a vivere senza rendere conto a nessuno, addirittura arrivando a uccidere il Dio che li ha creati ...
Quindi alcuni di loro hanno pensato di dirlo al mondo (ma guarda che buoni sti ragazzi!)
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Trovate poche fonti serie sul tema: il libro di Max Tegmark, VITA 3.0, è una di queste.
Lui ha pensato di dirci cosa sta succedendo con un linguaggio comprensibile (grazie Max!).
A me preme intuiate la magnitudo di questa rivoluzione. E’ dal 2015 che questi ragazzi (ormai uomini e forse deus ex machina del terzo millennio), insieme ai pensatori/ricercatori più avanzati del globo si ritrovano attorno a un tavolo con la domanda di cui sopra, avendo partorito quanto segue:
- Il progresso tecnologico in corso è inarrestabile, specie in termini Digital
- La linea di sviluppo più potente è quella sull’Intelligenza Artificiale (v. articolo Gartner)
- Tale progresso condurrà l’I.A. a superare quella Umana a breve. I più ritengono attorno al 2055, ma le avvisaglie ci sono già oggi e il processo potrebbe avere accelerazioni impensabili
- Sta a noi (Ndr: i simpatici ragazzi) programmare tale I.A. in modo tale da essere BENEFICA, ovvero il contrario di quanto i vari film di fantascienza ci hanno propinato attraverso Hollywood
- Gli attori che hanno in mano le carte sono le grandi aziende del settore, i governi non contano quasi nulla, la politica non capisce neppure il tema e comunque non lo considera una priorità
- I media è bene stiano fuori dal dibattito, fanno solo polemica e agitano fantasmi
- Non c’è consenso sul macro obiettivo a cui debba tendere tale I.A., quale sia lo scenario ideale
- Quindi hanno condiviso i principali SCENARI POSSIBILI: sono ben 12
- Chiedono a tutti noi quale preferiamo in modo da poter “programmare” una IA benefica, nel senso che farà avvenire lo scenario da noi scelto. Gli scenari sono qui, con dettaglio risultati delle votazioni alla data odierna.
Pensate ancora siano solo ragazzi che giocano con i computer?
E chi dà loro tutto questo potere? In gran parte siamo proprio noi ogni qualvolta forniamo gratis tutti i nostri dati, gusti, preferenze, bisogni, desideri, … pensavate non ci fosse contropartita?
Ritornate con i piedi per terra: nessuno dà nulla per niente.
Mettiamo pure che le cose stiano così (teniamoci un margine di dubbio, giusto per gratificare una sorta di sano scetticismo), ma cosa possiamo fare noi comuni mortali (sì perchè l'I.A. è eterna, sconfigge pure la morte ... ops, forse l'avevo dato per scontato, pardon)? Provo a dare qualche spunto:
- Informarsi, visto che siamo nell’era che si autodefinisce usando la stessa parola
- Riflettere sulla Grande Domanda dando il ns contributo allo scenario ideale: può essere un modo per essere parte attiva nel dibattito sull’I.A. benefica
- Agire subito negli ambiti sotto il ns controllo: per esempio ripensare i percorsi di carriera nostri e dei nostri giovani collaboratori (o figli) in funzione dei lavori che certamente saranno sostituiti dalle macchine nel medio-lungo periodo. Le liste stanno nascendo come funghi. Si veda questa.
- Valutare se è possibile prendere tempo rallentando questo progresso in costante accelerazione (in analogia ai danni ambientali che il pianeta non riesce a digerire o ai danni economici che il sistema globale non ha tempo di smaltire): per esempio, siamo proprio sicuri di essere costretti ed interessati a fornire tutti i nostri dati?
- Promuovere un dibattito più ampio, chiedendosi in cosa un Umano sarà sempre differente rispetto ad una macchina dotata di I.A. e investire in quella direzione. Vi assicuro che la risposta non è per nulla scontata e richiede un passaggio approfondito del punto 1. Per esempio è opportuno conoscere quali sono le competenze non razionali e non automatizzabili. Si può usare il modello delle Intelligenze Multiple, che personalmente ho codificato nelle seguenti:
- Razionale (logico-matematica): in quest’ambito l’I.A. sarà superiore
- Linguistica: forse anche in quest’ambito ci batterà
- Emotiva: in generale no, ma in alcuni aspetti potrebbe batterci, perché una macchina potrebbe essere sempre a disposizione di alcune persone, dando loro conforto e ascolto. E’ su queste basi che si è già pensato ad una sorta di Psicologo robot, utile soprattutto per pazienti anziani e bambini autistici. E comunque anche se non provano emozioni, potrebbero riconoscere le nostre meglio di qualsiasi altro umano e quindi proporci servizi o addirittura fare da intermediario tra noi e il partner con cui abbiamo litigato.
- Motoria: un ballerino come Bolle sarà forse ineguagliabile, oppure no?
- Spaziale = sapersi muovere nello spazio (p.e. come viaggiatori o esploratori) … son dubbioso
- Artistica: un certo tipo di Arte potrà essere creato dalle macchine? si apre il capitolo su cosa sia la Creatività e cosa l'Arte ... roba tosta!
- Spirituale: … forse almeno quest'ambito resterà immune, ma alcuni non credono neppure gli umani abbiano un'anima.
- … (altro, come l'Intelligenza Interculturale)
- Se infine pensate tutto ciò sia assurdo e credete in qualcosa di trascendente, come un DIO al di sopra anche di quei ragazzi, forse questo è il momento di inviargli un messaggio (non sms) e chiedere a lui cosa ne pensa di questi umani che vorrebbero imitarlo.
Eccetto il punto 6, gli altri 5 mi paiono imprescindibili. Non fare nulla, mi risulta analogo a un fatalismo dark, ovvero di stampo autolesionista.
Lo so, sembra delirante, ma questo potrebbe essere il futuro che ci aspetta. Potete leggervi anche il pensiero di un altro personaggio che spopola, Yuval Noah Harari, il quale parla di I.A. (materia non organica), ma anche di Genetica (come modificare la materia organica) e Biotecnologie (come incrociare organico e non organico). I libri di riferimento sono due: SAPIENS e HOMO DEUS. Oppure trovate vari articoli, compreso quello in cui commenta Vita 3.0 di Tegmark.
E con questo mi pare ce ne sia abbastanza per solleticare anche i più curiosi.
Ma non fatevi intimorire dai paroloni (alcuni usano Apocalisse e simili): è una sfida che possiamo vincere, anche a dispetto dei pessimisti cronici. Purchè non si resti sul divano guardando unicamente ciò che ci propinano i mass media ...
GM